ChiaraCaminante sul Camino de Fisterra y Muxia…
…devo ammettere che di solito ci metto una vita ad elaborare i miei cammini e a riportarli a parole su questo blog…questa volta sento che sensazioni ed emozioni vissute da pochissimo possano già trovare posto qui…
…molto probabilmente sarà perché l’ultimo Cammino che ho percorso da Santiago verso Muxia e poi Finisterre e oltre è stato davvero molto liberatorio e vissuto in modo diverso dagli ultimi che avevo fatto…
…circa una settimana prima di partire ho guardato i voli dall’Italia per Santiago, avevo il tempo di camminare un po’ di giorni, ma il mio pensiero era che qui in Italia sarebbe stato troppo solitario, e di star da sola avevo anche bisogno, ma avrei preferito un po’ di socialità, cosa che probabilmente in Spagna avrei trovato…quando ho visto il volo a/r da Bergamo per Santiago a 37€ non ci ho pensato un secondo e l’ho preso…
…nella mia lista di desideri dei cammini il Camino de Fisterra y Muxia era tra quelli più in alto in classifica…
…e così il 13 gennaio parto (1 treno + 1 bus + 1 volo + 1 bus) e arrivo a Santiago de Compostela alla sera, dopo un saluto alla Cattedrale mi dirigo al Blanco Albergue e poi a mangiare qualcosa al Mercado La Galiciana…
…il 14 inizio a camminare alle 8.30 con un buio pesto, appena uscita dalla città si apre una luce dai colori violacei e subito è un’immersione nel profumo degli eucalipti…raccolgo una foglia che inserisco nel mio taccuino dove sto buttando giù un sacco di pensieri… i km della 1° giornata sono 21, l’arrivo è l’Albergue Municipal di Negreira, dove conosco il pellegrino spagnolo David…penso che fortunatamente non sono sola in questo grande luogo, mentre fuori è in corso una bufera tremenda (sembra che si possa portare via il tetto)…ci godiamo la scena seduti sulle poltrone davanti all’enorme vetrata del dormitorio che si trova nel sottotetto spiovente…poi ceno con ciò che avevo acquistato prima al supermercato…
…parto da sola alla mattina, la tappa è lunga, sono 34 km tra eucalipti, horreos, prati verdi e ruscelli…tra una folle alternanza di sole, pioggia e vento, vento che fa svolazzare i miei pensieri, ma che spazza via quelli che probabilmente non servono…
…tranne la 1° notte a Santiago non ho prenotato nulla per dormire, ma in breve ho capito che gli unici albergue aperti in questo periodo sono i municipal dove non accettano prenotazioni…raggiungo quello di Olveiroa dove alla reception trovo un cartello che dice di scegliere il letto, farsi una doccia, che l’hospitalero è presente solo dopo le 7 di sera…qui è una sorta di ostello diffuso con tanti piccoli stabili divisi, ognuno adibito a diversa funzione, quando trovo i dormitori sento che non sono sola, vado nella stanza al 1° piano e conosco il pellegrino inglese Mark..andiamo a cena assieme e poi torniamo dall’hospitalero per pagare e per il timbro sulla credenziale…
…mi stendo e la parte sopra del mio letto a castello mi parla, qualcuno ha scritto: act as a Presence, not as a Person…
…la mattina io e Mark ci troviamo a guardare il forte temporale fuori dalla finestra del dormitorio, le previsioni drastiche ci hanno fatto decidere già dalla sera prima di puntare l’Albergue Municipal di Dumbria a soli 10 km…penso che l’incontro con Mark sia una sorta di benedizione, non so se mi sarei mossa da sola sotto questo diluvio e vento forte…
…guardo instagram sul mio cellulare e la prima cosa che mi appare è una citazione “Non tutte le tempeste arrivano per rovinarti la vita, alcune arrivano per pulire il tuo cammino”…faccio uno screenshot, mi sembra perfetto e non voglio leggere altro, mi riprometto di non guardare il telefono fino al fine tappa…
…partiamo tardi, camminiamo veloci e in 2 ore arriviamo bagnati fradici al futuristico e coloratissimo Albergue di Dumbria…
…quasi all’inizio abbiamo incontrato il bivio che divide il Cammino nelle direzioni di Finisterre a sinistra e Muxia a destra, c’è stato un momento lì dove non riuscivo ad andare avanti dal forte vento, in piedi immobili bloccati dal vento e l’acqua che si divertiva a cercare di bagnare ogni possibile punto del mio corpo…all’albergue (anche a Dumbria scegli il letto e fai come a casa tua che l’hospitalero arriva alla sera) dopo una doccia calda scopro che c’è il riscaldamento a pavimento e metto tutti i miei vestiti ad asciugare distesi per terra…
…non abbiamo cibo negli zaini e dobbiamo riavventuraci fuori nel temporale per un altro km per raggiungere l’unico mini supermercato/bar aperto in zona…è bassa stagione e si trovano pochissimi servizi aperti (bar, ristoranti, albergue privati, alimentari)…cuciniamo nella cucina dell’albergue il nostro unico pasto della giornata (pranzo+cena)…poi io e Mark passiamo la serata a raccontarci le nostre vite, i nostri cambiamenti degli ultimi periodi…
…io probabilmente sono molto consapevole che questo cammino possa essere molto introspettivo ma anche liberatorio…dopo gli alti e bassi dei mesi scorsi, ho assolutamente un po’ di cose da lasciar andare dentro di me…ma ho con me anche un sasso che avevo da un po’ di anni nella mia camera, raccolto con delle amiche nel 2019 in Italia lungo un cammino, percorso solo a metà, con la promessa di finirlo tutte assieme e di portare i sassi alla fine…purtroppo una di queste mie amiche non c’è più e prima di partire ho deciso di metterlo dentro al mio zaino per consegnare all’oceano questo ricordo collegato a lei…acqua e acqua, Adriatico e Atlantico…un ulteriore addio! Non so perché Muxia mi attira molto più di Finisterre, perciò lungo la strada ho mirato prima questa località…per lasciare il sasso dopo esattamente 3 anni dalla sua scomparsa…
…le conversazioni intense con Mark continuano anche per tutta la 4° tappa di 21 km…vento forte e scrosci di pioggia ci accompagnano per quasi tutto il giorno, quando poi con un lieve sole la vista si apre sull’oceano è un colpo al cuore…raggiungiamo la penisola di Muxia…attraversiamo a piedi nudi sulla sabbia un tratto di oceano e ci ritroviamo in centro…anche per stasera ci accoglie l’Albergue Municipal de la Xunta de Galicia…anche questo assai super!
…velocemente lasciamo gli zaini ed emozionatissimi raggiungiamo il punto più a ovest della Spagna, il vento è forte e a fatica stiamo in piedi, ma il faro e gli scogli ci attraggono…la Virgen de la Barca è un’altra forte presenza di questo posto…affido all’oceano le mie mille sensazioni e il sasso…me lo avevano detto che questo è un luogo che resta nel cuore…lo custodirò con molta cura…
…spesa al supermercato, cena all’albergue e distrutta ma felice vado a dormire…
…5° giornata io e Mark aspettiamo che una bomba d’acqua si calmi e poi partiamo, si va prendendo la costa dalla parte opposta di dove siamo arrivati, per poi salire e raggiungere una zona piena zeppa di pale eoliche…siamo abbastanza fortunati il cielo sta tenendo e la pioggia si fa vedere poco e per poche volte…
…incrociamo il pellegrino Pascal dal Quebec con cui chiacchieriamo un po’ e poi in un paesino ci si avvicina un cane simpatico che vuole giocare…ci seguirà per 10 km, proviamo a farlo tornare a casa varie volte, ci riusciamo solo quando troviamo altri cani…ne ho incontrati parecchi di liberi, per fortuna nel tempo ho imparato a gestirli…
…dopo un po’ riparte il diluvio e in una salita perdo Mark, arrivo sola a Finisterre, raggiungo la spiaggia di Langosteira dove faccio scorta di conchas…i km della giornata sono 28…
…vado verso l’Albergue La Espiral, lascio al volo lo zaino e con Mark ci dirigiamo al faro cercando di arrivare prima del tramonto…ce la facciamo giusto in tempo, ci accoglie un luogo solitario, ben diverso dall’altra volta che l’avevo visto strapieno di gente…siamo solo io e lui…
…ognuno di noi cerca un attimo tutto per sé e ci dividiamo, mi siedo sugli scogli guardando l’oceano e provo a mettere assieme tutti i tasselli di questo cammino, un po’ improvvisato all’ultimo minuto, ripenso ai momenti vissuti…poi quando vado a vedere dov’è Mark trovo la mia gioiosa conferma di questo cammino: un bottone vicino alla croce sugli scogli…
…Mark mi vede un po’ frastornata e mi chiede cos’ho, gli rispondo che ho trovato il mio bottone…mi dice che secondo lui vuol dire che sono sulla giusta strada…sembra che abbia letto il mio pensiero sul significato di questo bottone…
…lo ringrazio per aver condiviso queste giornate, i passi e molti discorsi profondi con me (nel mio strampalato inglese che però è molto migliorato)…
…fa freddo e nel buio ancora non cupo prendiamo la strada di ritorno verso l’albergue…dove ci aspettano per la cena condivisa…la tavolata incastra perfettamente tutto in questo mio cammino…e mi fa capire che ogni cosa che è successa, doveva andare proprio così come è andata…pioggia, vento e grandine compresi…
…a questa tavolata ritrovo tutte le persone, pellegrini e non, che ho incontrato (sono state in realtà poche si possono contare sulle dita di una mano) e ne conosco di nuove con ulteriori sincronismi…la magia del cammino qui è assai potente…rivedo David e la ragazza italiana conosciuta sul volo, scopro che uno dei due hospitaleri italiani era a Porto quando ho dormito lì a settembre, c’è la super Fatima, poi una ragazza svizzera partita da Arles e un pellegrino spagnolo…mi addormento con il sorriso stampato…
…è la 6° e ultima tappa…a colazione all’albergue continuano i discorsi della sera prima, e io parto tardi, da sola…voglio fare un pezzo di costa prima di ritornare a Santiago…mi incammino verso Cee dove ho previsto di prendere un bus nel pomeriggio…non smette un attimo di diluviare, dopo 12 km arrivo alla stazione dei bus zuppa fradicia, mi cambio al bagno del bar…
…per la notte a Santiago ho trovato un letto in una pensione vicino alla Cattedrale, qui incontro Alexandre un pellegrino portoghese che ha percorso lo stesso mio cammino un giorno dietro di me…andiamo a visitare la Cattedrale e poi a bere un bicchiere di vino…
…la mattina un bus mi porta all’aeroporto dove prendo un volo per ritornare in Italia…
…è stata un’avventura assai percepita…
…per questo cammino ho preso tutte le informazioni da gronze https://www.gronze.com/santiago-finisterre
14-19/01/2023













